Beer with big Ideas Cloudwater
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Con Beer with Big Ideas Cloudwater porta integrazione, queer culture e sostenibilità a Tesco

Per un birrificio fieramente indipendente entrare nella grande distribuzione è un passo, tendenzialmente, senza ritorno. Lo è almeno in Europa dove la cultura artigianale è ancora anni indietro rispetto agli USA per un sistema di proporzioni che esige una netta differenziazione fra ciò che è artigianale, indipendente e cosa no, come opposizione alla standardizzazione industriale con cui viene spesso percepito il mondo dei supermarket. La verità è che realtà come BrewDog hanno dimostrato tendenzialmente il contrario, entrando (ed esplodendo) con l’arrivo alle grandi masse, usando proprio ciò che è sempre stato l’immagine di un mondo non sostenibile come veicolo del proprio messaggio di alternativa. In maniera simile Cloudwater, annunciando l’ingresso in Tesco e il lancio del 4-pack Beer with Big Ideas, realizzato insieme a Queer Brewing, Eko Brewery, Rock Leopard Brewery e Good Karma Beer Co., ha tenuto sin da subito a rimarcare la propria differenza.

Il birrificio nato a Manchester nel 2014 è fra i più apprezzati e rispettati in UK e nel mondo, non soltanto perché produce birra di estrema qualità ma perché fa parte di una comunità più ampia, che vede in etica e sostenibilità il modello per un business e un mondo migliore. L’ingresso in Tesco, da sempre ricettivo nei confronti delle birre artigianali, è stato annunciato qualche giorno fa, suscitando critiche e divisioni soprattutto da parte di professionisti e appassionati che hanno visto una sorta di tradimento di Cloudwater nei confronti del mondo che l’ha sempre sostenuto. Alcuni hanno visto in Beer with Big Ideas una mossa di marketing, fatta per rendere meno amara la pillola al mondo artigianale che vedrà togliersi dal mercato uno dei marchi indipendenti bestselling. Queste accuse seguono anche il comportamento assunto da Cloudwater durante la pandemia che già a giugno 2020 ritirò le bottiglie dal mercato per venderle attraverso i propri canali (con relative scuse dei fondatori) e diventando una sorta di ecommerce per birrifici più piccoli e chicche estere a discapito dei negozi indipendenti.

In una lettera pubblicata sul proprio sito il fondatore Connor Murphy ha voluto però ricentrare il discorso, confermando come l’ingresso nella catena di supermercati sia stata un’opportunità non solo di mercato ma per portare avanti la filosofia che ha sempre distinto il birrificio e che prende forma in Beer with Big Ideas. Confermando l’intenzione di sdoppiare la produzione fra Manchester, consentendo a Cloudwater di continuare il percorso di sperimentazione e legame con il mondo indipendente, e il sito di BrewDog, dove verranno prodotte le referenze per Tesco.

 

Questo pacchetto comprenderà quattro IPA prodotte negli stabilimenti di BrewDog utilizzando il lievito e le ricette fornite da Cloudwater. L’intero ricavato del 4-pack andrà ai birrifici scelti per questa prima collaborazione, tutti e quattro gestiti da minoranze e sviluppati in ottica di un cambiamento e riconoscimento sociale. Per la prima volta, infatti, entreranno in un supermercato le produzioni di Queer Brewing, Eko Brewery, Rock Leopard Brewing e Good Karma Beer Co, realtà piccolissime ma con un grande vocazione di progresso sociale che, altrimenti, non sarebbero mai arrivate al grande pubblico.

Il paradosso della comunità

C’è un mantra vecchio come il mondo che si portano dietro tutte le attività artigianali. Quell’idea di voler arrivare a tutti ma voler rimanere un prodotto di pochi. Di circolare sempre negli stessi circuiti e nelle stesse nicchie ma, incredibilmente, venire apprezzati e conosciuti dalla maggioranza. Un’alternativa dettata dalla propria unicità che, tendenzialmente, li costringe a rimanere nel buio.

Cloudwater in questo senso compie davvero un passo di non ritorno, portando negli scaffali di tutti i giorni non solo i propri prodotti ma una visione più ampia del mondo che viene spesso esclusa per questioni puramente economiche. Il Beer with Big Ideas non è solo un modello di business ma una volontà di dare visibilità a quelle minoranze che spesso rimangono in disparte ed escluse, mostrando non solo il prodotto artigianale ma rendendo chiara la propria direzione in ottica di integrazione, queer culture e sostenibilità etica ed ambientale. Passi determinanti per il progresso sociale e per dare voce a chi spesso non ne ha.

Entrare in Tesco ci consente di utilizzare il potere di sfruttare la nostra reputazione per fornire visibilità a quattro aziende di proprietà di persone sottorappresentate che non hanno avuto accesso alle stesse opportunità di molte altre nel nostro settore. Il significato di un prodotto che sostiene con tutto il cuore la comunità Queer dall’interno assumendo una posizione di rilievo sugli scaffali dei supermercati non può essere sottovalutato.

In un articolo su Good Beer Hunting il discorso introdotto da Cloudwater assume ancora più senso, che possa essere marketing conta il giusto rispetto al risultato. Quello che conta sono le storie dei fondatori di Queer Brewing, fondata dalla giornalista trans Lily Waite per sostenere i diritti LGBTQ + e raccogliere fondi per enti di beneficenza, di Stacey Ayeh, fondatrice di Rock Leopard Brewing e Helena e Anthony Adedipe di Eko Brewery che si sono visti rifiutare dai sistemi di distribuzione prima della collaborazione con Cloudwater per Beer with Big Ideas, e di Steve Dass per Good Karma Beer Co.

Il discorso del birrificio britannico è chiaro ed evidente, introdurre una responsabilità sull’acquisto che si fa, determinare una scelta non più legata al brand o alla convenienza, ma su un discorso che, oltre alla qualità, basa la sua scelta eticità e reciproco sostegno. Molto più di una semplice birra artigianale.