San Valentissimo Birra

San Valentino a tutta birra: tre storie d’amore ad alta gradazione

A pochi giorni da San Valentino, vogliamo dedicare un pensiero a tutti gli amanti della birra e del romanticismo, che per amore hanno vissuto storie incredibili. Ma diciamo che a noi piace vincere facile e quindi abbiamo scelto di farci raccontare queste storie da un gruppo di ubriaconi incalliti. Si sa, l’amore non sempre è una cosa semplice e la birra forse riesce a districare qualche nodo, a renderci più disinibiti, più coraggiosi, soprattutto a San Valentino; ma non sempre è così. In ogni caso, birra e amore sono un connubio che ne crea di avventure e noi vogliamo raccontarne qualcuna per omaggiare il nostro caro San Valentino, il santo protettore di tutti coloro che si lasciano bruciare dal desiderio romantico.

Avvertenze: Abbiamo deciso di mantenere l’anonimato per garantire un po’ di privacy ai nostri eroi, a questi poverelli che ne hanno passate davvero, davvero tante.

Due cuori e una pensilina del tram

Ero in Erasmus in Polonia e una sera uscii con due miei amici per andare a ballare. Era San Valentino e il mio ragazzo era in Italia, quindi avevo deciso di non pensarci ed uscire a bere qualche birra con gli altri. La mia amica però, single e felice di esserlo, aveva deciso che quella sera doveva necessariamente dividere il letto con qualcuno. Io sapevo già che sarebbe andata a finire male, ma con un po’ di sadismo e tanto alcol in circolo, ero molto curiosa. A fine serata eravamo molto sbronzi, ma più di tutti la mia amica. Eravamo alla fermata della tramvia, per tornare in dormitorio. La mia amica era afflitta perché non era riuscita a trovare nessuno in discoteca. “È San Valentino e io non ho nessuno!”, ripeteva sbiascicando con una birra in mano. Comunque, sulla panchina della pensilina c’era un barbone che dormiva, con tantissime lattine di birra vuote vicino ai suoi piedi. Era decisamente ubriaco. La mia amica ad un certo punto, quasi colta da un’epifania, lo vede e gli si fionda addosso, abbracciandolo e ripetendogli (rigorosamente in italiano) “amore mio io ti capisco! Noi siamo uguali!”. Lui si sveglia e si alza e la guarda un po’ confuso. La mia amica continuava a provarci con lui, ma lui non riusciva nemmeno a restare in piedi. A un certo punto, lui realizza cosa stava succedendo e i due iniziano ad abbracciarsi. Il mio amico ed io cercavamo di reggerli in piedi o quantomeno lontani dalle rotaie del tram. A un certo punto stavano quasi per baciarsi, l’amore stava per scoppiare! Ma all’improvviso, contro ogni aspettativa, lui le fa un rutto nell’orecchio. La mia amica, sconvolta, ci guarda e un po’ incredula e un po’ delusa, con la faccia affranta (di una che quella sera di San Valentino ne ha passate tante) ci dice “raga ma… mi ha fatto un rutto nell’orecchio!”. Nonostante tutto, dopo poco, lui la afferra e finalmente la bacia! Non giudicatemi, io l’ho fermata poi! Non l’avrei mai lasciata andar via con un senzatetto ubriaco. Anche se per tutto il resto del viaggio verso casa, mi ha accusato di essere una grande bastarda (per non usare parole più forti) e di averle rovinato il San Valentino.

L’anonima custode

Donne e motori, gioie e… pipì

Avevo invitato ad uscire una ragazza che mi piaceva. Non ci frequentavamo da molto, eravamo uscite qualche volta solo. Andammo a cena fuori in una birreria e iniziammo a bere. Dopo qualche birra eravamo sbronze entrambe.
Tra l’ebrezza e gli ormoni, trovai il coraggio e la baciai. Iniziammo a baciarci, sempre più appassionatamente. Decidemmo quindi di andare in macchina e trovare un posticino intimo in cui appartarci. Lei guidava, io ero sul sedile del passeggero. Musica a palla, eravamo al massimo! Stavamo cantando e ridendo un sacco. Ero davvero sbronza, forse più di lei; così sbronza che mi scappava a tal punto la pipì che non riuscii a trattenermi e gliela feci in macchina. Feci finta di niente, fortunatamente lei era presissima a cantare Zombie dei Cranberries, quindi non si accorse di nulla. Non sapevo cosa fare, ero presa dal panico. Non sapevo se dirglielo o meno, alla fine era buio, nella mia testa piena di alcol poteva benissimo non accorgersene mai, bastava lasciare il finestrino aperto e si sarebbe asciugato tutto. Oppure potevo versare della birra sul coprisedile e scusarmi per quello e non dirle della pipì. In tutto ciò per trovare una soluzione stavo rimanendo in silenzio da un sacco di tempo. Lei iniziò quindi a preoccuparsi e mi chiese se fosse tutto ok. Io la guardai in quei suoi occhioni blu un po’ socchiusi a causa della sbronza e non ce la feci: scoppiai a piangere come una bambina e le confessai tutto. Saranno state le mille birre che ci siamo bevute, ma lei scoppiò a ridere e mi disse che era tutto ok, si diresse verso il primo autolavaggio e alle 2 di notte ci trovammo a lavare tutta la sua macchina, ubriache e innamorate, nonostante il mio imbarazzo iniziale che sparì subitissimo tra le risate e la schiuma. Certo, non ci appartammo più dopo, ma fu comunque una serata divertente.

L’Anonima dell’autolavaggio

Il Cavaliere Oscuro

Era carnevale ed ero ad un party in maschera con degli amici, in un locale/discoteca. Eravamo entrati che eravamo già sbronzi ed io ero vestito da Batman. La pista da ballo era piena di ragazze, tutte in maschera. C’era questa ragazza vestita in coppia con il fidanzato: lei era Harley Quinn e lui ovviamente il Joker. La coincidenza fu molto divertente, quindi iniziammo a fare amicizia: foto, brindisi, cicchetti. Loro erano davvero simpatici e dopo un po’ eravamo tutti e tre molto ubriachi. Io comunque ero sicuro che la ragazza ci stesse provando con me, il che era anche piuttosto esilarante. E i miei amici, gran simpaticoni, mi incitavano. Ad un certo punto il Joker va nel bagno e la tipa si avvicina al mio orecchio e mi sussurra “Hey cavaliere oscuro, ti va di giocare un po’ con me?” e mi propone di scappare fuori mentre il ragazzo non c’era. In un attimo ci ritrovammo nel parcheggio a farlo dietro una macchina: io vestito da Batman e lei da Harley Quinn. Sta di fatto che nel bel mezzo del rapporto, arrivò il fidanzato. Io mi rivestii in un secondo, ero già pronto a prenderle di santa ragione. “Sono fregato”, pensai. Ma la ragazza, con grande stupore mio, andò dal fidanzato e iniziò a toccarlo, baciarlo e spogliarlo, mentre nel frattempo mi prendeva la mano e ogni tanto mi sorrideva soddisfatta. Io ero visibilmente confuso e quindi ecco che mi confessarono il loro segreto: volevano fare un threesome. Ma c’era di più: la ragazza, per qualche strana perversione, aveva un sogno erotico, ovvero farlo contemporaneamente con Batman e il Joker insieme. Vorrei dire di essermene scappato. Ma facciamo finta che ero così sbronzo che non me lo ricordo.

L’anonimo mascherato