Sono state birre come la Super Lemon Ale di Ritual Lab a dare il via alla seconda wave della birra artigianale italiana e rappresentare una nuova generazione di mastri birrai che si sta imponendo in Italia. Uscita nel 2015 la Super Lemon Ale si è imposta fortemente sulla scena diventando un punto fermo per Ritual Lab che ne ha prodotto una figlia più strong, la Double Super Lemon Ale, che raddoppia la gradazione e il trip che ci apprestiamo ad affrontare.
La Super del birrificio romano era ed è tutt’oggi una superba interpretazione del puro stile americano, forse ancora la più riuscita nel celebrare il citra. Rispetto al 2015 la ricetta sembra essersi evoluta, alzando in qualche modo la bevibilità senza ridurre l’intenso agrumato che esplode dalla bottiglia. Il naso si perde in questo universo floreale mentre alla dolcezza tropicale subentra poi la tipica amarezza del luppolo. Quel modo in cui l’american pale sorprende il palato ma non lo stanca, as the Americans say.
Tutto è West Coast: il colore fra il dorato ai limiti dell’ambrato come un tramonto a Chino Hills; il profumo lemonazed e quella punta di resina delle sequoie della Sierra Nevada; il gusto dolceamaro alla Larry Doc Sportello, proprio quel vizio di forma talmente californiano che viene raccontato dal nome stesso, Super Lemon, dove di limone (come ingrediente) non c’è proprio traccia.
L’impatto di questa birra nella scena risuona ancora e vedendo poi come si è evoluta la storia di Ritual Lab non ci si sorprende più, vista la longevità a cui la Super Lemon Ale ci ha abituati.
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Better with:
MUSIC: Jefferson Airplane – White Rabbit
TEXT: Thomas Pynchon – Vizio di forma
MOVIE: Paul T. Anderson – Vizio di forma