Si parla, spesso, di vocazione, quell’istinto che porta i mastri birrai di tutto il mondo a dedicare la vita a luppolo e malti per produrre birre con gusti e ingredienti originali. Sarà per il suo carattere alcolico, sarà perché è così che doveva andare. Nel caso di Suor Doris Engelahard, beh, le vocazioni sono addirittura due ed entrambe, probabilmente, di natura divina.
Doris è una suora francescana tedesca che da più di quarantacinque anni produce quasi 80.000 galloni di birra all’anno nel suo monastero in Baviera, affiancando a inni sacri, messe e preghiere, cotture e fermentazioni. La sua storia è tutta particolare, così come il suo lavoro, che l’ha resa l’ultima suora a produrre birra nel mondo, proprio in un campo – quello di monasteri e abbazie – superficialmente considerato appannaggio esclusivo degli uomini.
Nel 1961 Doris Engelhard inizia il suo percorso in una minuscola confraternita di suore francescane a Mallersdorf, un remoto villaggio bavarese. Entrata come novizia, per ricevere un’educazione tradizionale, Doris scopre la sua vocazione durante le prime esperienze di servizio ma il padre, tradizionalista bavarese, aveva previsto un percorso diverso per lei, impedendole di sposare inizialmente la strada della sorellanza:
Mio padre mi disse che potevo guadagnarmi da vivere lavorando con le mie mani. Volevo studiare agricoltura, ma non era possibile nella scuola dell’abbazia, quindi la direttrice mi ha chiesto se potevo essere interessata al birrificio.
Dopo aver studiato i segreti e i processi di birrificazione, Doris prende i voti e il suo servizio alla comunità, mentre le consorelle si muovono fra l’assistenza ai malati e bisognosi, diventa la produzione della birra a cui dedica anima e corpo. Nel 1975 Doris Engelhard diventa ufficialmente la mastra birraia di Mallersdorf, recuperando l’antica tradizione del monastero, iniziata stando ai documenti nel XII secolo, quando era una comunità benedettina.

Amo questo lavoro e amo l’odore quando preparo la birra. E adoro lavorare con gli esseri viventi, con il lievito, l’orzo e con le persone a cui piace la birra