Artwork: Rosaria Palombino ©

MY ANTONIA – BIRRA DEL BORGO

Negli ultimi mesi mi sono ritrovata ad apprezzare il mondo delle Pale Ale il che, solitamente portava la mia scelta post-lavorativa a qualche ipa. Una sera, attirata forse dal nome o dalla parola Imperial, decido di fare un tuffo nel passato e provare la My Antonia, la pils di Birra del Borgo.

Forse, chi non conosce questo birrificio, se lo ricorderà per la Lisa, una birra molto apprezzata in passato dai frequentatori di Via Petroni (e non solo perché veniva venduta allo scontatissimo prezzo di 2 euro a bottiglia nella via degli studenti, poveri, stressati dall’università e con un bisogno quasi patologico di farsi una birretta).

My Antonia: la prima cosa che colpisce guardando la bottiglia nera dalla forma tipica del famoso birrificio è proprio questa scritta in giallo seguita da un IMPERIAL PILS più piccolo ma di altrettanto effetto… ma perché Imperial? Questa denominazione è dovuta al fatto che, a differenza di una normale pils che si aggira intorno ai 5%, la My Antonia ne ha ben 7,5%!

Il grado alcolico non ci scoraggia dal provarla e, dopo un’estenuante serata lavorata dedita all’abbeveraggio del corpo studentesco bolognese, stappo la mia bottiglia e ne verso il contenuto in un bicchiere – ahimè di plastica! – da 0,4 l (sì, apparentemente l’ordinanza comunale che vieta il vetro in strada vale anche per i baristi).

La prima cosa che noto è sicuramente il colore giallo ambrato, più scuro rispetto ad una normale pils tipico dell’imperial, con la schiuma è bella bianca così, da brava apprendista sommelier di birra, avvicino il bicchiere al naso e annuso. L’aroma è fruttato, agrumato… mi ricorda quasi un’IPA anzi, senza quasi. Perplessa, assaggio e eccola lì!

Una base corposa e dolciastra che si fonde con l’amarognolo di una pils in maniera così equilibrata da renderla praticamente perfetta. Sul finale ritroviamo l’amaro del luppolo che chiude in bellezza questa euforia di sapori.

Ripresami dall’esperienza, realizzo di aver appena bevuto una pils dai caratteri molto simili ad una IPA che rendono la My Antonia un ibrido perfetto per chi, come me, ha da poco cominciato ad inoltrarsi nel mondo dell’alta fermentazione, evitandosi il trauma di passare dall’Oktoberfest al St Patrick’s day da un giorno all’altro.

Music: Gives You Hell – The All-American Rejects
Text: My Antonia – Willa Carther
Movie: Suicide Squad – David Ayer