Abbiamo assaggiato tutte le BrewDog in lattina per non farti andare in coma etilico il prossimo fine settimana

È un po’ come scegliere tra Beatles e Rolling Stones, tra Michael Jordan e Kobe Bryant, Moana Pozzi e Cicciolina. Decidere su quale lattina BrewDog lanciarsi è sempre un dilemma. Certo, lo puoi risolvere bevendole tutte, ma se proprio non puoi prenderti una sbronza così pesante in questo momento non ti preoccupare, le abbiamo assaggiate noi per te.

Punk Ipa

Ormai un classico, la Punk IPA è la “Should I Stay or Should I go” delle birre. Un capolavoro punk che rischia, però, alla lunga di stufare. Nonostante sia un po’ inflazionata, questa birra rimane davvero una bomba. Una IPA leggermente amara, con sentori di caramello, frutta tropicale e con un finale amaro. Una birra davvero dissetante, che con il suo 5,4% d’alcol non ti stronca alla prima, né alla seconda, né alla terza, alla quarta inizi a barcollare, ma volendo puoi ancora andare avanti. È decisamente la birra ideale per reintegrare i sali minerali sudati sotto il sole estivo. E per chi non fa un cazzo e non suda, va bene lo stesso. Anzi, meglio, ti sbronza prima.

Dead Pony Club

Una bella bionda californiana, con il perizoma a vista e la quarta di… ah no stavamo parlando di una birra, giusto. La Dead Pony Club è una Pale Ale fresca e leggera, con un finissimo retrogusto di lime che la rende piacevolmente speziata. Grazie ai suoi 3,8 gradi l’abbiamo eletta la migliore alternativa alla Corona, che come tutti sappiamo non è una birra!

Ps: non è una birra consigliata ai bevitori esperti, cioè quelli che se mettessero in fila le lattine consumate nella propria vita, ricoprirebbero l’intera superficie del Molise (che d’altronde si sa, è infinita dato che non esiste).

Jack Hammer

Amarissima. Non c’è altro da aggiungere. Abbiamo sentito dire che da qualche parte, quando parti con la prima Jack Hammer il barista ti fa firmare una liberatoria in cui lui non si assume la responsabilità di quello che ti succederà. Infatti, è così buona che fermarsi alla prima sarebbe immorale. È così amara che dopo di lei bere qualsiasi altra birra diventerebbe inutile, proprio come bere acqua. È così pesante (7,2% vol) che dopo la terza birra senti muovere il pavimento come durante un terremoto magnitudo 8. Decisamente la nostra preferita!

Elvis Juice

L’IPA perfetta. Si sente così tanto l’aroma di pompelmo che è diventata a tutti gli effetti il nostro succo di frutta preferito. L’unico consiglio: non tenerne una scorta in frigo se no è un attimo che a colazione te ne fai un bicchierino per mandare giù la brioche.

Jet Black Heart

Te lo immagini Begbie di Trainspotting bere una Guinness al bancone di un Irish Pub? Ecco, se al posto della Guinness ci metti una Jet Black in lattina e al posto di un Irish lo fai sedere nella peggiore bettola della periferia nord di Edimburgo, allora ecco che anche il Begbie più incazzato potrebbe gustarsi un’ottima stout dai decisi sentori di avena e cacao. Infatti con la Jet Black non bisogna partire prevenuti, perché potrebbe regalare delle piacevoli e alticce sorprese.

Electric India

Mi piace pensare che James Watt e Martin Dickie (i fondatori di BrewDog) quando hanno pensato di iniziare a produrre l’Electric India fossero strafatti di lsd davanti alla tv e per caso in qualche emittente locale scozzese stessero trasmettendo “Viaggi di nozze” di Carlo Verdone. Ed ecco che alla scena di “O famo strano” è arrivata l’illuminazione folle: unire una tipica Saison belga a una American IPA. Un’idea tanto folle quanto riuscita, da provare assolutamente!