Uno scisma, il cambiamento, lo scoppio, BAM! un CRAK in tutto e per tutto. Sembra un’introduzione alla Marinetti, ma non c’è niente di più efficace per descrivere la scelta storica di CRAK Brewery il birrificio artigianale agricolo nato dall’idea di tre amici, Marco Ruffa, Anthony Pravato e Claudio Franzolin a Campodarsego (PD) che diventa totalmente indipendente. No intermediari, no multinazionali, no grossisti, solo contatti diretti e una linea di distribuzione che predilige i rapporti di amicizia e fiducia fra produttori e consumatori. Una scelta radicale che mette al primo posto la propria birra e la passione per un mondo che sembra sempre pronto a perdere la propria filosofia popolare che qui, invece, si celebra con coraggio e volontà.
Rischiamo tutto perché tutti possano bere le nostre birre al massimo della loro qualità e freschezza. Per raggiungere questo obbiettivo ed avere il pieno controllo di tutta la filiera – dal produttore al consumatore – da oggi rinunciamo ad avere distributori che diffondono le nostre birre. Saremo noi direttamente, tramite il nostro nuovo shop on line, ad inviarle in tutta Italia nei migliori locali selezionati. Con questa rivoluzione vogliamo creare una filiera agroalimentare corta, perché crediamo in un mercato più equo e trasparente, con meno passaggi e intermediari. Vogliamo un mercato che rispetta le esigenze di produttori e consumatori portando nei migliori locali birre alla massima qualità.
L’annuncio diventa anche rivendicazione della propria passione naturale, dell’attenzione al prodotto e alla volontà di trasformare il mercato opponendosi alle gerarchie e alle pretese di un sistema che decide prima di scegliere. Una scelta underground e controtendenza che – speriamo – li premi il più possibile. Ne è una dimostrazione il manifesto CRAK the Rules che introduce il percorso che verrà realizzato dal birrificio che si occuperà tanto delle spedizioni quanto della catena del freddo per tutelare la qualità delle birre.
Oggi il 90% delle nostre vendite in Italia è affidato a distributori, ma da ora, avendo scelto di non averne più, dovremo affrontare un’immediata perdita economica.
Per riuscire a superare questo momento per noi cruciale chiediamo il supporto di tutti quei locali che credono in noi e nella nostra rivoluzione. Crediamo in un mercato nuovo e vogliamo ringraziare chi ci supporterà.
Crak già vincitore del premio di Birrificio dell’Anno nel 2018 e pieno di premi all’ultima edizione di Beer&Food Attraction, si spinge oltre per tenere fede alla propria vocazione. Quella di coltivare un sogno, nato fra aziende agricole, garage, cantine, e renderla impresa totalmente autogestita e capace di competere con tutti, avvicinando anche chi non ha mai avuto accesso a questo mondo. Guerrilla vera, che nasce per tutelare una filiera corta e dare la possibilità a tutti di continuare con i propri mezzi senza perdere identità. Il nome scelto, del resto, (CRAK Brewery è l’acronimo di Creative Revolution Alternative Knowledge), descrive tutta la filosofia dietro alla Guerrilla o tutte le altre birre, che fanno della diversità, della composizione e della scelta dei luppoli un punto fondamentale, così come la cura grafica e la scelta dell’immagine con cui presentarsi.
Per raggiungere questo obbiettivo facciamo ciò che la nostra birra Guerrilla ogni giorno ci esorta a fare, lottare per ciò in cui crediamo.
La nostra filosofia è quella del “tutto è possibile”, non lasciare mai nulla di intentato pur di raggiungere i propri obbiettivi, bisogna solo trovare la strada giusta da percorrere con i mezzi che si hanno.
Sentiamo che per noi è arrivato il momento di rompere le regole e voltare pagina rischiando tutto, spingendoci oltre i nostri limiti e le nostre possibilità, solo così potremmo continuare ad essere CRAK.
Lunga vita a CRAK Brewery!