Un viaggio alle terme della birra di Budapest ai tempi del Coronavirus

In questi giorni la nostra frenetica vita si è fermata, la noia è diventata la nostra nuova coinquilina di merda che non lava mai i piatti e ci frega i vestiti senza chiederlo. In questo stato di piattezza infinita abbiamo perso la cognizione del tempo: “Che giorno è? È Beverdì?” “Eh no amico mio, oggi è domenica, è il 12 aprile ed è Pasqua!”. Molti di noi aspettavano questo periodo di primavera per spendere al meglio i nostri weekend, quasi come quando nel 2019 aspettavamo l’ultima stagione di Black Mirror, e adesso ci sentiamo proprio come quando abbiamo visto gli episodi di quell’ultima stagione: delusi, affranti e angosciati perché le aspettative erano alte ma il risultato sicuramente non è stato all’altezza di queste (mai state più giuste le parole di Alexander Pope: ”Beato chi non si aspetta nulla, perché non resterà mai deluso”).

I nostri voli sono stati annullati, la nostra libertà è in ritardo per un guasto a un treno precedente. Non assaggeremo nessuna paella, non osserveremo i meravigliosi dipinti di Van Gogh fatti di funghetti, non faremo a spallate per fotografare la Monna Lisa urlando “non avete il bidet!” e “ridateci la Gioconda”. Ma soprattutto non lubrificheremo i nostri fegati affaticati con fiumi di San Miguel, Badvar o Singha. Certo, non faremo nulla di tutto questo, ma ciò non impedisce di immaginarci dentro un episodio di Black Mirror. Un episodio in cui una birra futuristica ci fa trascendere dal nostro corpo stanco e annoiato per effettuare comunque i nostri viaggi oramaicancellati. Una birra magica che ti legge nel pensiero e trova una frase scritta a caratteri cubitali:

“appena finisce tutto questo altro che pinte, mi faccio il bagno nella birra!”

Ed ecco che subito ti ritrovi nella bellissima capitale dell’Est-Europa bagnata dal Danubio, Budapest. Città ricca di storia, di vita notturna e, soprattutto, di terme. Terme della birra!

Nelle Terme digli ungheresi esaudiscono il sogno di ogni appassionato di birra conciliandolo con una nuova idea di benessere (che in realtà di nuovo ha ben poco visto che le prime terme della birra risalgono a circa 2.000 anni fa). Ci si immerge per 45 minuti in delle grandi tine di quercia reale, riempite con acqua termale riscaldata a 36° e nella quali vengono versati degli estratti naturali della birra: luppolo, lievito e malto. Si, perché a quanto pare la grandezza della birra non sta solo nel renderci alticci e più socievoli col nostro vicino di tavolo fino a toglierci quel po’ di pudore rimasto, come invece il nostro caro Frank Gallagher ci ha fatto credere nelle undici stagioni di Shameless.

Immergersi nella birra ha infatti proprietà disintossicanti ed effetti aromaterapici sul nostro corpo: infatti pare che il luppolo insieme al lievito, penetrando nella pelle, esercitano un’azione rigenerante. E pensare che tutto questo relax è accompagnato dalla possibilità di bere tutti i litri di birra che si desiderano, si perché è importante che, durante questo insolito processo di immersione, il nostro corpo rimanga ben idratato (la scusa perfetta per giustificare il nostro tasso alcolemico!). Pertanto anche coloro che non si ritengono appassionati dello skincare non temete, in ogni caso, ne potreste ricavare apprezzabili benefici (alcolici, ovvio!).