Artwork: Pale Cravan

STONE BERLINER WEISSE WHITE GEIST – STONE BREWING

Noi birrofili convinti dobbiamo ritenerci fortunati non c’è che dire. Perché grazie a questa rinascita della birra artigianale di qualità incontriamo e scopriamo spesso stili di birra che fino a qualche decennio fa erano considerati scomparsi e sepolti.

È questo il caso della Berliner Weisse White Geist, una birra chiara ad alta fermentazione prodotta con una buona parte di malto di frumento, spiccatamente carbonata e che si caratterizza per la manifesta acidità lattica. Il fantasma bianco della americana Stone (birra in produzione regolare) si può considerare una decisa interpretazione dello stile in questione.

Come al solito nel consistente approccio di Stone Brewing, enfatizzando nel nostro caso gli aromi citrici e il contenuto di alcool che si assesta nel nostro caso su 4.7% mentre solitamente le Berliner Weisse si assestano dai 2.8 ai 3.8%

La birra presenta una bianca schiuma di grana fine di brevissima persistenza. Nel bicchiere abbiamo il nostro prezioso nettare di colore giallo paglierino, leggermente velato. Al naso percepiamo subito un aroma abbastanza intenso spiccatamente lattico, con anche in accompagnamento una lieve nota maltata e un finale odoroso di tipo citrico. Queste sensazioni ci vengono confermate durante la bevuta in quanto la birra entra in bocca fortemente frizzante preannunciandosi più corposa di quello che in effetti è.
La frizzantezza iniziale scema e scopriamo un acido gentile dal quale fanno capolino forse in maniera troppo presente, decise note citriche di pompelmo dolce e passion fruit.

Nel finale di bevuta si nota ancora il carattere frizzante e agrumato ma con una dolce e lieve nota finale maltata che va a bilanciare la netta sensazione boccale, comunque predominante, di astringenza.
In sostanza una ottima birra, estiva, rinfrescante e carbonata; forse un po’ troppo citrica e agrumata ma nel complesso di facile bevuta.

 

MUSIC: Gong – Sold to the Highest Buddha
TEXT: Aldous Huxley – Il mondo nuovo
MOVIE: Bernardo Bertolucci – The Dreamers