Ormai siamo abituati alle bizzarre sorprese del birrificio artigianale scozzese BrewDog, ma questa volta il duo scozzese ha annunciato la svolta eco punk. Con un passo in avanti senza precedenti, BrewDog diventa il primo produttore di birra al mondo con un’impronta carbon negative, cioè l’unica azienda in grado di immettere nell’aria una quantità di ossigeno doppia rispetto alla produzione annua di CO2 derivante dai processi produttivi.
I ragazzacci scozzesi hanno creato un piano di investimenti green da 30 milioni di sterline intrapreso nella convinzione che la produzione industriale non possa più limitarsi a compensare le proprie emissioni di carbonio ma debba spingersi a perfezionare i propri processi produttivi fino ad avere un’impronta ecologica positiva sul pianeta.
In quest’ottica BrewDog ha acquistato 2.050 acri di terreno nelle Highlands scozzesi, appena a nord di Loch Lomond che si propone di piantumare con almeno un milione di alberi nei prossimi anni per dare vita alla “BrewDog Forest”.
Come riferisce David Robertson, Direttore dell’ente forestale scozzese Scottish Woodlands: “La creazione di boschi di queste dimensioni è il primo strumento per sottrarre carbonio all’atmosfera e la BrewDog Forest sarà una delle più grandi foreste native create nel Regno Unito”.
BrewDog darà vita a un bosco di 2.050 acri di cui 1.400 piantumati con latifoglie native e 650 acri di ripristino delle torbiere. Oltre a ridurre le emissioni di carbonio, la creazione di nuovi di boschi promuove anche la biodiversità, l’attenuazione naturale delle inondazioni e guida lo sviluppo economico rurale. I lavori dovrebbero iniziare nella BrewDog Forest all’inizio del 2021.
Oltre a invitare i 130.000 investitori del suo crowdfunding Equity Punks ad aiutare a portare a termine la piantumazione degli alberi dall’inizio del 2021, BrewDog prevede di creare in loco un campeggio sostenibile che ospiterà workshop e seminari sulla sostenibilità aperti al pubblico.
Negli ultimi mesi BrewDog ha lavorato a stretto contatto con il suo principale consulente scientifico, il professor Mike Berners-Lee e il suo team di Small World Consulting. Berners-Lee è uno dei massimi esperti al mondo in materia di impronta di carbonio e sostenibilità e ha guidato il processo di calcolo dell’impronta di carbonio di BrewDog divenendo un player fondamentale del piano di investimenti in infrastrutture green mirato alla riduzione delle emissioni di carbonio varato dall’azienda in cui ha contribuito a veicolare più di 30 milioni di sterline.
Nell’attesa dell’inizio dei lavori di piantumazione della BrewDog Forest, al fine di rimuovere una quantità di carbonio doppia rispetto a quella generata dal processo produttivo, BrewDog lavorerà con diversi enti su una serie di progetti compensativi. Ogni ente risponde ai più alti standard di accreditamento e ogni progetto è stato verificato da Berners-Lee e dal suo team e ritenuto benefico per la biodiversità e le comunità locali.
James Watt, co-fondatore di BrewDog, ha commentato: “Il carbonio è nostro, il problema è nostro, quindi spetta a noi risolverlo. In questo momento è necessario un cambiamento radicale e noi vogliamo essere il catalizzatore di quel cambiamento nel nostro settore e non solo. Riconosciamo di essere molto lontani dalla perfezione, ma siamo determinati a cambiare rapidamente e radicalmente tutto ciò che è necessario e lavoriamo duramente per assicurarci di avere un impatto positivo sul pianeta”.
I progetti di infrastrutture verdi attualmente in corso presso BrewDog includono: