BeerWax birra

Se ami la musica, il design e la birra BeerWax è come il paradiso

Che musica, design e birra siano già, da soli, elementi che rendono la vita migliore, è pur vero che quando si uniscono insieme diventano qualcosa di leggendario. È questa l’idea che ha avuto Paul McNally quando ha creato, per gioco, il progetto BeerWax un portale in cui album iconici dell’indie rock si trasformano in lattine di birre hypebeast. Television, Smiths, Chemical Brothers e via via fino a Pink Floyd, Clash, Noel Gallagher e New Order, per un totale di più di 200 creazioni diverse.

Ispirandosi alle collaborazioni fra birrifici e band, oltre all’esperienza di Yeastye Boys e Alphabet Brewery (progenitori della Juice Springsteen) il progetto di BeerWax è nato durante il lockdown a inizio anno e, in pochi mesi, ha raccolto un crescente seguito su Instagram, aiutato da band, artisti e stazioni radio che hanno aiutato a espandere la conoscenza del progetto.

BeerWax birra

Sfortunatamente non si tratta di birre reali, ma di un progetto grafico e testuale che inventa nuove birre immaginando lo stile, il tipo di bevuta e il nome ispirando all’album. L’ABV di ogni creazione di BeerWax è determinata dalla lunghezza dell’album in minuti (ad esempio, un album di 45 minuti è il 4,5% ) o all’anno in cui l’album è stato pubblicato (il 1981 è una birra all’8,1% ). Si parte quindi dai Brew Order e si arriva ai The Jesus and Mary Grain (Dark Lager. 3.5%), Pretty Rye White Beer degli Offspring, Little Dark Ale la Connecticut Amber Ale made in MGMT, Paranoid Can-droid dei Radiohead, Shiny Hoppy People dei REM e via via dicendo. Negli ultimi tempi McNally si è dato al design delle confezioni da sei con omaggi a The Avalanches, David Bowie, EMF e Supergrass.

Un bel viaggio, in cui potete anche acquistare artwork, magliette e gadgets sempre ispirati a questa follia grafica che, davvero, vorremmo un giorno vedere in ogni negozio di dischi.